Rappresentano un valido sostegno economico offerto dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ai dipendenti a tempo indeterminato e ai pensionati Inps. I prestiti Inpdap sono un’importante forma di finanziamento che negli ultimi anni, causa la crisi economica, hanno avuto un forte riscontro in Italia. L’Inpdap, confluito nel 2012 nell’Inps, presenta sul mercato tre diverse tipologie di prestiti personali: i piccoli prestiti Inpdap, prestiti pluriennali diretti e prestiti pluriennali garantiti. La domanda mutui Inps 2015 può essere presentata solo per via telematica allegando tutta la documentazione richiesta entro date specifiche, ossia: dal 1° al 10 gennaio, dal 1° al 10 maggio, dal 1° al 10 settembre 2015.
Il primo punto da chiarire riguarda l’erogazione del prestito può essere sia diretta, quando è lo stesso Inpdap ad offrire i fondi a disposizione dell’Istituto, o indiretta quando il capitale del finanziamento richiesto viene erogato da istituti bancari e finanziari con cui l’Inpdap è convenzionato. Il piccolo prestito elargisce una somma di denaro volta a rispondere ad improvvise necessità ed offre un capitale massimo di 5.000 euro con un piano di ammortamento dai 12 ai 48 mesi. È destinato a tutti i dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali Inps (ex Inpdap) e prevede come interessi un tasso nominale annuo del 4,25% e le spese di amministrazione pari a 0,50%. La modalità di rimborso cambia in base al richiedente e può essere caratterizzata da diverse alternative, da un minimo di un anno ad un massimo di tre anni, a cui poi bisogna aggiungere una quota interessi e una capitale.
I prestiti pluriennali erogano invece una somma di denaro che permette al richiedente di far fronte a delle spese di carattere personale e familiare. A richiederli possono essere i dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali con 4 anni di anzianità di servizio e 4 anni di versamento contributivo. Il soggetto, futuro beneficiario del prestito, deve avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Qualora invece possedesse un contratto a tempo determinato, questo non dovrà essere inferiore a tre anni. La durata del prestito essere variabile e può andare da cinque a dieci anni: nel primo caso l’importo va restituito in 60 rate mensili, nel secondo invece in 120 rate mensili. Sul fronte degli interessi, il tasso nominale annuo è del 3,50% e le spese di amministrazione sono pari a 0,50%.
I dipendenti della pubblica amministrazione e i pensionati possono, infine, accedere anche i prestiti pluriennali garantiti che offrono maggiori garanzie, così come già chiaro dalla loro denominazione, nei casi di decesso prematuro dell’iscritto prima che venga estinta la cessione; di riduzione dello stipendio del cedente e nella circostanza in cui venga cessato il servizio senza diritto a pensione. Chi richiede questa formula di credito deve, però, essere in servizio ed avere almeno quattro anni di servizio effettivo nel rapporto di impiego utili a pensione; due anni in caso di invalidità o quando si tratta di mutilati di guerra. La durata del contratto può essere estendibile dai cinque ai dieci anni. Il tasso di interesse è vario in quanto cambia in base agli istituti di credito e alle società finanziarie.
Un’altra tipologia di prestito personale è quella dei mutui Inpdap, il cui importo massimo può arrivare ad una cifra di 300mila euro. Si tratta di una forma di finanziamento che permette di richiedere a dipendenti pubblici a tempo indeterminato e a pensionati Inps (ex gestione Inpdap) un mutuo agevolato per l’acquisto della prima casa, che non sia di lusso. Tale importo, inoltre, può essere allungato di ulteriori 5.000 euro per coprire le spese accessorie all’atto notarile di compravendita come previsto dall’art. 8 del Regolamento